La riforma del sistema sportivo, esistono delle proposte.

LA RIFORMA DEL SISTEMA SPORTIVO ITALIANO
C.O.N.I. – F.S.N. – E.d.P.S.
PROPOSTA DELLA CONSULTA SULLO SPORT DELLA CGIL NAZIONALE
Il documento che segue è il risultato di un approfondito lavoro della Consulta Nazionale sullo Sport
della CGIL che ha prodotto in meno di due anni diversi ed importanti contributi (Convegno “La
Città dello Sport”, Documento sull’ordinamento dei servizi del C.O.N.I., Osservazioni sulla
Proposta di legge sull’associazionismo sportivo dilettantistico, Convegno su “Sport e Salute”,
Documento su ipotesi di Carta dei diritti degli atleti ecc.).
Nel documento si affronta la riforma dell’insieme del sistema sportivo, come necessità urgente e
imprescindibile soprattutto alla luce dei risultati della commissione Grosso; sapendo che essa avrà
un iter diversificato.
Un primo provvedimento del Governo utilizzando la delega Bassanini per riformare il C.O.N.I., un
secondo provvedimento sull’Ass. Sport dilettantistico già avviato in Parlamento di cui la parte
fiscale è collegata alla finanziaria. Una legge sul Doping (disegno di legge Calvi) che deve essere
immediatamente approvata, in fine un’ipotesi di legge quadro che dovrebbe scaturire dalla
Conferenza Nazionale sullo Sport entro l’estate del 1999. Il concetto basilare che informa le nostre
proposte è quello di uno Sport come diritto universale di cittadinanza, quindi diritto allo Sport e
diritti nello Sport.
Riteniamo che questo documento rappresenti un contributo valido per avviare questo percorso e
con questo spirito lo consegniamo al Ministro ed ai vari soggetti interessati.
LA RIFORMA DEL SISTEMA SPORTIVO ITALIANO
C.O.N.I. – F.S.N. – E.d.P.S.
La crisi dell’assetto di governo del sistema sportivo italiano è profonda, perché molteplici sono le
motivazioni che l’hanno prodotta:
Crescita del numero di praticanti, in seguito allo sviluppo dell’attività amatoriale di altre attività non
istituzionalizzate, a fronte della diminuzione del numero dei praticanti l’attività agonistica; lo sport,
infatti, da fenomeno circoscritto e verticistico, proiettato principalmente all’ottenimento dei risultati
agonistici è diventato, come in tutti i paesi industrializzati, un generalizzato ed autentico fenomeno
di massa, con il coinvolgimento di aspetti sociali e culturali, un moderno diritto di cittadinanza.
Crescita del peso economico e politico dello sport professionistico che è perciò, divenuto
egemonico rispetto a quello dilettantistico e allo sport per tutti.
Crisi dei concorsi pronostici (totocalcio, totogol, totosei) che hanno messo in seria discussione
l’autonomia finanziaria dello sport ed il cosiddetto autofinanziamento.
Crisi del sistema di rappresentanza basato soltanto sulle Federazioni Sportive riconosciute dal
C.O.N.I., che esclude tutte le Federazioni associate e gli Enti di Promozione Sportiva e che non
prevede alcun ruolo delle Regioni, degli Enti Locali, della Scuola; si è così configurato un
meccanismo perverso quale quello dei controllori-controllati che mina alla base il concetto di
democrazia e unitarietà del modello sportivo italiano nel quale, peraltro, gli stessi atleti ed ai loro
allenatori non è concessa alcuna possibilità di espressione.
Impegno sempre più massiccio verso l’attività sportiva di alto livello delle risorse economiche che
vengono così sottratte all’attività giovanile, allo sport scolastico, allo sport per tutti, alla formazione
ed alla qualificazione dei quadri tecnici e dirigenziali, alla diffusione della cultura sportiva, alla
difesa della salute dei praticanti, alla salvaguardia della legalità dell’attività e dei risultati sportivi,
allo sviluppo dello sport femminile, all’organizzazione dello sport dei disabili.
Difficoltà normative e gestionali a governare le forme, ormai molto diversificate, di associazionismo
sportivo (società per azioni “profit”, associazioni dilettantistiche “non profit“, società sportive a base
proprietaria, associazioni sportive scolastiche, amatoriali e di sport per tutti).
La riforma dell’attuale sistema sportivo italiano deve, pertanto, essere impegnata sulle seguenti
linee strategiche:
Finanziamento pubblico di tutto il sistema sportivo italiano, stabilendo per esso una quota
percentuale di tutti i concorsi pronostici, lotterie, giochi e scommesse, in modo da garantire
certezza e stabilità delle risorse (Fondo nazionale per lo sport).
Norme per la regolamentazione dei diritti televisivi di tutti gli spettacoli sportivi e contratti
pubblicitari (inserimento della clausola sociale per proteggere lo spazio da dedicare agli sport non
professionistici. Norme antitrast, paniere di eventi sportivi per la TV in chiaro).
Criteri per un equa distribuzione delle risorse economiche tra C.O.N.I. e F.S.N. riconosciute e
associate, E.d.P.S., sport per tutti, sport scolastico.
Criteri per il riconoscimento delle F.S.N. e degli E.d.P.S., al fine di avere una reale rappresentanza
dei movimenti esistenti, anche sulla base dei riconoscimenti determinati dalle leggi in vigore.
Costituzione del Consiglio Nazionale dello Sport con funzioni di governo, programmazione e
gestione del fondo nazionale sullo sport, rappresentativo di tutti i soggetti, eletto
democraticamente e che elegge al proprio interno una giunta esecutiva ed un presidente.
Analogamente, si costituisce in ogni Regione il Consiglio Regionale dello sport.
Controllo del C.O.N.I. delle F.S.N. e degli E.d.P.S. (e cioè di tutti gli Enti Sportivi finanziati con
denaro pubblico), attraverso comitati di garanzia terzi competenti a effettuare rilievi di legittimità e
di merito per la correttezza e la trasparenza delle gestioni.
Definizione del ruolo e delle competenze del C.O.N.I., quale Ente delegato alla preparazione
Olimpica, ed al coordinamento delle Federazioni Sportive.
Definizione del ruolo e delle competenze delle F.S.N., quali Enti privati con finalità pubbliche con
grande autonomia gestionale, organizzativa, tecnica e amministrativa, organizzatori delle attività
agonistiche nazionali ed internazionali.
Definizione del ruolo e delle competenze degli Enti di Promozione Sportiva, quali Enti privati a con
finalità pubbliche a carattere associativo, per l’organizzazione dello “sport per tutti” con
tesseramento differenziato da quello delle F.S.N. Gli atleti tesserati con gli E.d.P.S. possono
partecipare ai Campionati italiani delle diverse Federazioni possedendo i requisiti tecnici di
ammissibilità, al fine di favorire il passaggio dallo sport per tutti allo sport agonistico e viceversa.
Sono incompatibili le cariche sportive, ai livelli nazionali e territoriali, con cariche pubbliche,
politiche ed amministrative, sia negli organismi sportivi che nei comitati di garanzia. Vanno
ristabiliti i criteri di eleggibilità, che permettano un equilibrato e opportuno ricambio dei quadri di
rappresentanza decisionale e di gestione (doppio mandato come limite massimo).
Definizione dei ruoli, competenza, finanziamenti e rappresentanza dei centri sportivi militari negli
organismi collegiali senza esercizio dei diritti elettorali riservati solo all’Associazionismo sportivo
civile.
Trasformazione in Società di servizi (profit o non profit, professionistiche o dilettantistiche) per
alcune Federazioni Sportive (cronometristi, medici, ecc.).
Costituzione dell’Agenzia nazionale dello sport come Ente tecnico strumentale al quale delegare
servizi e impiantistica, oggi gestiti dal C.O.N.I. Analogamente si costituirà in ogni provincia e area
metropolitana l’Agenzia territoriale dello sport. L’Agenzia nazionale e quelle Territoriali
assorbiranno parte del personale del C.O.N.I. sia nazionale che periferico.
L’Agenzia avrà natura giuridica pubblica e potrà essere costituita a livello territoriale nelle forme
previste dalla legge n. 142. Il direttore generale, i dirigenti, i professionali ed i quadri tecnici e
amministrativi avranno un contratto pubblico di tipo privatistico; la gestione amministrativa,
organizzativa e tecnica avrà la massima autonomia ed è regolamentata, come per le agenzie
private, dal codice civile; e sarà sotto il controllo amministrativo degli organi dello Stato e agirà
sugli imput del consiglio dello sport.
I servizi organizzati sono relativi alla Promozione sportiva, all’attività giovanile, alla Formazione e
qualificazione dei quadri tecnici e dirigenziali, all’Impiantistica, alla Ricerca e alla documentazione,
all’Antidoping, alla Medicina dello Sport ed a tutte le attività che fanno riferimento allo sport per tutti
e allo sport scolastico.
PERSONALE
La riforma del C.O.N.I. e del sistema sportivo dovrà salvaguardare e valorizzare la risorsa umana
e professionale, tutelare i livelli occupazionali e la funzione pubblica della loro prestazione
nell’ambito della riforma della Pubblica Amministrazione. Promuovendo le condizioni per una
omogeneizzazione contrattuale verso un vero e proprio comparto contrattuale delle attività
Sportive.
SISTEMA DI FINANZIAMENTO
Fondo Nazionale gestito dal Consiglio Nazionale per lo Sport.
Finanziamento dei programmi annuali delle Federazioni Sport Naz. per la Preparazione Olimpica,
per l’attività internazionale e la gestione dei campionati agonistici con lo schema dei contratti di
Programma.
Finanziamento delle attività sportive per tutti con lo schema dei progetti-obiettivi delle U.E.
presentati da Enti di Promozione Sportiva, società sportive, privati, istituzioni, singolarmente o in
partenariato .
Finanziamento Agenzia naz. dello sport con lo schema dei contratti di servizio.
CIO
E’ fondamentale che la riforma del sistema sportivo italiano si coniughi, rispetto al CIO, non nel
senso di subirne i condizionamenti e la subalternità conservatrice ma, al contrario, ponendosi
l’obiettivo di contribuire ad un processo di riforma che non può che riguardare anche il massimo
Organismo Sportivo Internazionale.
GIUSTIZIA SPORTIVA
I Regolamenti e la disciplina sportiva sono auto gestiti dalle Federazioni, nelle forme statutarie.
Solo per le istanze di livello superiore che configurano anche ipotesi di reato amministrativo o
penale, il ruolo di giustizia sportiva deve essere affidato alla Magistratura ordinaria, con un
apposita sezione, organica all’architettura istituzionale della magistratura medesima.
MEDICINA DELLO SPORT
Va approvata tempestivamente una legge penale contro il doping. Parallelamente, va organizzato
un servizio pubblico integrato di medicina dello sport nell’ambito del sistema sanitario nazionale e
territoriale con funzioni di prevenzione (tesserino individuale per tutti i praticanti, certificazione
d’idoneità) e controlli ispettivi sui soggetti e sugli impianti.
FORMAZIONE
Occorre fornire al mondo sportivo quegli strumenti di comprensione della realtà attuale nazionale e
internazionale, per stabilizzare l’esistente e per affrontare le continue novità e i cambiamenti che si
stanno susseguendo in questi ultimi tempi.
Un piano nazionale di formazione, nel rispetto delle autonomie, può costituire una solida garanzia
per garantire la tutela professionale degli impieghi, non solo a livello nazionale, ma anche a
salvaguardia nel mercato europeo, dove le strategie di formazione e il loro legame con il mondo
del lavoro sono molto sviluppate e consolidate.
Possono essere considerati tre indirizzi generali:
poter accedere ai percorsi formativi del mondo professionale di tutte le categorie emergenti,
permettendo anche un ricambio necessario nel settore;
garantire un’adeguata preparazione degli operatori sportivi, indipendentemente dalla disciplina e
dalla Federazione, secondo curricula formativi ben definiti ed organizzati sul territorio;
creare le premesse per un’adeguata realizzazione del progetto di laurea in scienze motorie, in
relazione all’acquisizione di una vera e propria cultura e conoscenza della fisicità con le giovani
generazioni nell’ambito della Scuola di ogni ordine e grado.
SISTEMA ASSICURATIVO
Liquidazione della Sporttass.
Norme giuridiche per l’obbligatorietà dell’assicurazione contro il rischio sportivo e definizione di
parametri di remunerazione per lasciare la gestione al sistema assicurativo.
DEMOCRAZIA
Il sistema elettorale deve garantire il diritto di elettorato attivo e passivo a tutti i tesserati (atleti,
tecnici e dirigenti) per tutte le organizzazioni sportive (Società, Federazioni, Enti).
I membri del Consiglio Nazionale per lo sport devono essere eletti in rappresentanza delle diverse
categorie.
Gli altri sono di nomina istituzionale , da parte del Ministero competente.
La carica di membri del Consiglio è incompatibile con incarichi politici, istituzionali e con la
presidenza di Società, Federazioni, Enti.
Abolizione del voto per delega.
Tale sistema elettorale deve valere per tutte le istanze (Soc. sportive, Fed. Sportive, ed Enti)
Presso il Consiglio Nazionale e presso i Consigli Regionali si istituisce l’Albo delle Società Sportive
e dei tesserati atleti, dirigenti e tecnici nelle varie classificazioni (profit, no-profit, preofessionisti,
dilettanti ed amatori).
L’Albo dei tesserati compone il corpo elettorale.
I diritti elettorali possono essere sospesi o inibiti a seguito di reati sportivi.
IPOTESI ARCHITETTURA ORGANIZZATIVA
Governo e Programmazione
(Fondo Naz. per lo Sport)
Preparazione Olimpica, attività agonistica Promozione e gestione Sport per tutti nazionale e
internazionale,promozione legata all’agonismo
Governo e Programmazione
(Fondo Regionale per lo Sport per tutti)

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