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Lettera aperta ad una federazione

Egr. Presidente della …..(abbiamo eliminato il destinatario),
ho deciso da “uomo di sport” che mi ritengo di essere come lei, di scriverle in merito alla circolare in oggetto pervenuta a mezzo dei comitati di appartenenza. Ho dedicato parte della mia vita, del mio tempo, della mia economia per perseguire da sempre i valori che stanno alla base dello sport, quelli che legano un po’ tutte noi piccole realtà dilettantistiche del mondo del (……..). Credo che ormai si sia arrivati alla “frutta” e lo dimostra il linguaggio usato nella circolare di cui sopra, dove si evince palesemente che i vertici federali hanno ben chiaro il funzionamento illegale del 90% delle società sportive facenti parte della (…..), purtroppo leggendo tra le righe sembra che il problema sia delle società stesse che “scelgono” l’illegalità come mezzo per arricchirsi anche se non è proprio così….la (…….) quindi fa un passo indietro, come un bambino che nasconde la mano dopo che ha tirato il sasso. Ai giorni nostri avere una associazione sportiva dilettantistica non è più un gioco, un divertimento, un ambiente per far crescere i nostri ragazzi, stiamo parlando ormai di un lusso che le persone normali non si possono più permettere perchè il “peso” del costo della vita è diventato insostenibile, perchè le aziende non regalano più soldi a nessuno in cambio di uno striscione pubblicitario. Ho assistito a molti convegni fiscali organizzati dalla (…..) e ho trovato sempre molta ipocrisia, sembra che nessuno voglia parlare di questo “buco nero”, nessuno dall’alto che si sia impegnato a trovare delle soluzioni o proposte per invertire questo sistema “malato”, lasciamo quindi che i presidenti delle società siano vittime sacrificali del sistema e forse è un vostro modo elegante per dire “affari vostri”. Ritengo inammissibile che questo succeda, tanti dirigenti sportivi stanno rischiando in questi giorni le loro case, i loro risparmi, la loro serenità familiare alla luce delle incursioni della Guardia di Finanza che giustamente deve far applicare le regole…..ma vorrei farle qualche domanda, come è possibile far rispettare le regole se queste non sono adeguate all’evoluzione del fenomeno “sport” del territorio nazionale? Secondo lei le associazioni/società sportive dilettantistiche vivono con i diritti televisivi che non hanno? Come fa uno sponsor ad “investire” in una società sportiva dilettantistica se non ha un ritorno adeguato? Secondo lei quanto costa mantenere una società sportiva strutturata con settore giovanile, campi da pagare, carburanti, furgoni, materiali sportivi…..e tanto altro?
Ecco… le poche domande (ne avrei in verità altre migliaia) che mi sono permesso di farle sono domande di tutti noi ogni giorno, con forte rammarico dico che le conseguenze di quello che sta accadendo saranno devastanti per l’immagine della (…….), ci saranno per certo dei casi che finiranno sulla stampa nazionale…credo addirittura alcuni nelle emittenti televisive. Qualche presidente non sarà disposto però ad accettare di essere il capro espiatorio e non tarderà a far salire nella barca che sta affondando anche altri, forse sarà il momento in cui qualcuno si metterà la mano sulla coscienza e chissà…a pensare a qualche soluzione.
Cordiali saluti
un sognatore sportivo ormai rovinato

Lettera aperta pervenuta al nostro blog

Lettera aperta ai presidenti delle società sportive dilettantisctiche del territorio nazionale,

il conto alla rovescia è cominciato…….ormai ancora pochi giorni e qualche funzionario dell’agenzia delle entrate, della GDF o SIAE busserà alla vostra porta. Si è parlato tanto  del decreto salva Italia ma credo che sarebbe utile e doveroso parlare anche del “decreto salva sport”, non mi riferisco certamente a quello professionistico dove girano milioni di Euro,  ma a quello dilettantistico in cui le risorse economiche sono ben poche. Certamente non ci si può esimere dalle responsabilità sulle metodologie adottate per finanziare l’associazionismo con la classica sposorizzazione del bar, della piccola e media impresa, ma sembra che la diffusione del fenomeno “fatturazione X” sia arrivato ormai al capolinea. Tutti sappiamo che utilizzare tale metodo è sempre stato illegale ma il “sistema” (inventato dallo stato stesso) ha permesso e permette a migliaia di atleti di fare attività a tutti i livelli e forse sarebbe utopico pensare che, tutto ad un tratto, si possa girare una chiave e spegnere il motore (il buon Mario Monti lo pensa). Sicuramente il motore ha bisogno di una seria “revisione” e nessun politico, amministrattore, dirigente federale, si è posto questo scottante problema, o meglio, le discussioni non hanno portato a nulla salvo invitare le società a “mettersi in regola”, quindi inevitabilmente abbandonare i presidenti e i dirigenti sportivi al loro destino; questa operazione però non sarà certamente indolore e da un lato porterà nelle casse statali centinaia di migliaia di Euro di pesanti sanzioni amministrative e penali, dall’altro avremo un problema ben più grave poichè penso che ben pochi dirigenti sportivi potranno far fronte al saldo delle sanzioni stesse che, dalle statistiche attuali, sono da 4 a 6 cifre. A questo punto l’opinione pubblica deve sapere anche come sono costituite queste famose ASD di cui tanto si parla, deve sapere che c’è una differenza abissale tra gli evasori che esportano capitali all’estero, i falsi invalidi, i dipendenti pubblici assenteisti, i politici e i piccoli dirigenti sportivi delle locali associazioni presenti nelle regioni, provincie e comuni. Stiamo parlando generalmente delle società composte da persone di tutti i giorni che hanno un lavoro, una famiglia,una grande passione e volontà di mettere a disposizione il loro tempo, per seguire tutte le attività che per forza di cose devono essere supportate da una logistica e un minimo di segreteria. Ovviamente ci sono anche quelle società che nel tempo sono cresciute e si sono maggiormente strutturate, ma sempre con lo stesso spirito di associazionismo di base che le ha inizialmente generate…non possiamo negare però che in questo calderone, altrettante società non sono state sicuramente un modello da seguire per le più svariate situazioni scaturite dal generare solmente profitti. Come chi ha scritto queste poche parole, anche voi colleghi sportivi vi siete trovati sicuramente di fronte alle necessità di recuperare denaro per affrontare le spese gestionali quotididiane proporzionalmente alle vostre strutture, ma il come farlo oltre il limite economico personale lo avete adottato tutti o quasi, probabilmente senza pensare alle conseguenze ma solo di dover mantenere gli impegni e salvaguardare  quello che con tanta fatica avete creato negli anni.

Credo che dobbiamo farci sentire perchè abbiamo bisogno di aiuto, il chiedere aiuto è un segnale forte e chiaro per dimostrare che c’è la volontà di cambiare il sistema. Il cancellare molte società dall’albo non risolverà nulla se non spostare il problema in altro tempo e sicuramente non possiamo farci carico di altrui responsabilità che hanno generato tutto questo.

Abbiate fiducia…ce la possiamo fare!!!!

Cordiali saluti da uno come voi.